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La Fabbrica di Armi e il suo Museo
La StoriaL’idea di istituire a Terni una armeria nazionale nasce nel 1862 poco dopo l'Unità d'Italia.Terni era ritenuta una città strategica per la sua collocazione al centro dell'Italia e per la sua ricchezza di acqua, ma la proposta venne fortemente contestata dal vicino Stato Pontificio e rinviata. Nel 1871 Vincenzo Stefano Breda, ripropose l’opportunità di creare una armeria nazionale al centro dell'Italia perché meglio ubicata delle esistenti armerie di Torino e Brescia (troppo vicine alla frontiera) e di Torre Annunziata (troppo vicino al mare).Nel 1872 il marchese Luigi Campofregoso (esecutore degli studi e dell'insediamento del futuro stabilimento), pubblicò uno scritto “ Sulla straordinaria importanza militare ed industriale della Val Ternana”.Nel 1874 fu emanato il Regio Decreto che autorizzava la spesa per la costruzione di una Fabbrica d'Armi a Terni.Il Comune di Terni acquistò i terreni nella località denominata "zona dei canali" ed istituì il Consorzio del Canale Nerino per la costruzione del canale omonimo e la gestione dello stesso prevedendo un prelievo dal corso fluviale di 20 metri cubi di acqua al secondo di cui 7,5 riservati per l'Amministrazione Militare.A Terni esisteva già uno stabilimento siderurgico denominato "La Ferriera" e, quasi contemporaneamente alla proposta di costruzione della Fabbrica d'Armi, il Ministero della Marina propose ed ottenne l'istituzione, sempre a Terni, di una acciaieria per la produzione di acciaio, costruzione di corazze e sbozzati di cannone : la "Società delle Acciaierie e degli Alti Forni di Terni" che venne inaugurata da Re Umberto I° nel luglio del 1887.Il 2 maggio 1875, il generale Ricotti, Ministro della Guerra poneva la prima pietra della Fabbrica d'Armi di Terni.Lo Stabilimento occupava l'area concessa gratuitamente allo Stato dal Comune di Terni, ad Est della città, sulla strada che porta in Valnerina e lungo il viale intitolato, successivamente, a Benedetto Brin, nella stessa area dove anni più tardi sarebbe nata l'Acciaieria.Lo Stabilimento fu inaugurato nel 1880 ed era costituito da un fabbricato principale e da altri adibiti a laboratori, con un poligono di tiro di 200 metri per le prove delle armi.Le maestranze arrivarono in gran parte da Torino, Brescia e Torre Annunziata e si cominciò a lavorare sui fucili Metterli mod. 1870 ad un ritmo di 25 fucili all'ora. Nel 1891 fu progettato il fucile Carcano mod. 91 cal. 6,5.La costruzione del nuovo fucile fu affidata alla Fabbrica d'Armi di Terni, dove rimase in produzione fino al 1945, prodotto in più di tre milioni di esemplari.Nel marzo del 1918 le maestranze erano 7.172 di cui oltre 3.000 donne con due turni di lavoro da 12 ore. Tra il 1919 ed il 1921, per mancanza di commesse, l'attività dello Stabilimento diminuì al limite della paralisi che fu superata con il ripristino di parti d'arma e con vari studi e trasformazione che permisero la piena ripresa dello Stabilimento e, tra il 1935 ed il 1940 il macchinario fu quasi per intero rinnovato.Allo scoppio della 2 Guerra Mondiale lo Stabilimento produceva oltre 2.000 fucili al giorno nei nuovi modelli '91/41 e '91/38 con una maestranza di 6.800 unità. L' 11 agosto 1943, in uno dei 108 bombardamenti subiti da Terni durante la guerra, la Fabbrica d'Armi subì diversi danni e, nel mese di settembre dello stesso anno i tedeschi trasferirono al Nord gran parte dei macchinari.Successivamente lo Stabilimento fu occupato dagli Alleati che lo lasciarono nel 1946.Dopo la guerra grazie alla bravura delle maestranze che restituirono il materiale prezioso (diamanti industriali) nascosti a proprio rischio, che rintracciarono molte macchine utensili e "ricostruirono a memoria" quelle perdute, lo Stabilimento riprese la propria attività occupandosi delle riparazioni e conservazione di armi italiane ed estere, di allestimenti di particolari meccanici e di studi e ricerche. Da allora ad oggi, la produzione di armi è stata trasferita alle industrie private mentre alla Fabbrica d'Armi è stato lasciato il compito di provvedere al loro mantenimento.Nel 1978, la Fabbrica d'Armi ha cambiato la propria denominazione in Stabilimento Militare dell'Armamento Leggero di Terni (S.M.A.L.T.) e, dal 2000 Polo Mantenimento Armamento Leggero (P.M.A.L.) che con modernissime macchine utensili a controllo numerico ed impianti computerizzati per trattamenti superficiali di ogni tipo regge il confronto con le industrie nazionali provvedendo anche al "supporto logistico" delle nostre truppe all'estero.Il MuseoAl termine del secondo conflitto mondiale sul territorio nazionale giaceva un tale quantitativo di armi di ogni tipo e specie appartenenti ai vari eserciti belligeranti che il Ministero della Difesa dovette ordinare ai propri Enti di rastrellarle: l'allora Fabbrica d'Armi, oggi Polo di Mantenimento delle Armi Leggere (PMAL), ebbe l'incarico di ricevere tutte le armi della fanteria con il compito di individuarne provenienza, marca, modello e calibro e di effettuare una selezione per tipo e per stato d'uso. Un esemplare della campionatura così cernita, completa di scheda tecnica, fu utilizzato per costituire una " Raccolta Tecnica " da aggiornare continuamente con armi provenienti dalle varie fabbriche mondiali, da confische ai privati e da musei in dismissione.Fu possibile raccogliere e classificare circa 7.000 pezzi che coprono il periodo dal 1870 ai giorni nostri e di cui circa 4.000 completamente restaurati ed esposti in bacheche.Nel 1986, autorità politiche e culturali della città di Terni espressero a più riprese la volontà di rendere visibile al pubblico la collezione di armi facente parte della Raccolta Tecnica.Nel 1990 venne deciso il progetto di istituire a Terni un Museo Storico delle Armi della Fanteria.I locali individuati facevano parte del comprensorio della ex Scuola Allievi Armaioli dello Stabilimento disposti lungo un perimetro rettangolare con al centro un grande piazzale per un totale di 36.000 metri quadrati di cui 21.000 coperti.Nel 2000 il Comune di Terni ha ufficialmente acquisito l’area.Nell’attesa dell’apertura del museo è possibile una visita virtuale sul sito www.museodellearmi.com.
Redazione locanda vecchio maglio |
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